venerdì 1 febbraio 2013

Kawasaki ZXR 400 (1990)

La ZXR 400 del 1990 è la giusta evoluzione del modello precedente le cui versioni venivano denominate con la sigla H1. Dal 1990 in poi si passò alla sigla L da apporre sui telai delle piccole quattrocento. Questa moto ha un buon compromesso peso/potenza, con i suoi 159 kg di peso a secco e 65 cv di potenza, peccato che nel mercato Europeo non abbia avuto lo stesso successo avuto in Giappone.

La moto si presenta piccola, bassa e snella, ideale per l'uso nel misto stretto, con un baricentro molto centrato verso il basso. La cilindrata è di 398 cc ed il propulsore è un 4 cilindri in linea 4 tempi 16 valvole con raffreddamento a liquido. L'alimentazione è a corpi farfallati, 4 carburatori Keihin CVK - D32 CV, la potenza di 65 cv (41,5 kw) viene sprigionata a 13.000 giri/minuto (bellissimo sound), la coppia è di 3.7 kgm  (37Nm) a 12.000 giri/minuto, il rapporto di compressione è 12:1 ed il cambio è a 6 rapporti con finale a catena.

DETTAGLI

L'impianto frenante è affidato ad un doppio disco all'anteriore di 310 mm ed un singolo al posteriore di 240 mm. Le misure delle gomme sono: 120/60-17 all'anteriore e 160/60-17 al posteriore. La sospensione anteriore è a steli rovesciati regolabile con escursione di 120 mm, mentre al posteriore è a braccio con molla mono-ammortizzatore con escursione 120 mm.








Il sistema di aspirazione del Airbox è formato da due condotti flessibili che dal fronte del cupolino entrano nel serbatoio. Quest'ultimo è provvisto di due fori per permettere all'aria l'ingresso nel Airbox posto sotto il serbatoio.







Le sedute, sia del conduttore che del passeggero, appaiono comode e abbastanza ampie, divise tra loro da un piccolo scalino. La sella posteriore e rimovibile per accedere al piccolo vano portaoggetti ricavato all'interno del codino. Sotto la sella del conduttore troviamo la batteria di tipo 12V/8Ah.




La strumentazione appare semplice e ben leggibile con il tachimetro della velocità posto sulla sinistra, quello dei giri motore al centro e la temperatura di esercizio dell'acqua più piccolo sulla destra. Completano il quadro strumenti le spie del Neutral Gear, dell'Olio, delle Frecce e dei Fari abbaglianti.






Le dimensioni della ZXR 400 sono: lunghezza 1995 mm, larghezza 700 mm, altezza 1080 mm per un peso di 159 kg a secco. Le ruote sono di 17" e la capacità del serbatoio è di 16 litri. 

Le differenze tra i modelli H ed L sono una diminuzione di peso di 4 kg a favore dei modelli L, ed un aumento della potenza che da 62 cv (modelli H) arriva fino a 65 cv (modelli L). La ZXR 400 è stata in produzione dal 1988 al 1990 con i modelli H, e dal 1990 al 1999 con il modelli L. Il prezzo convertito in euro è di 8.613 €.


Modello H (1988 - 1990)

Ribattezzata la piccola Stinger, il modello H presenta linee e colorazione riprese dalla sorella maggiore, la ZXR 750 Stinger. Il frontale è provvisto di doppio gruppo ottico circolare, mentre la zona posteriore appare squadrato e basso.






Modello L (1990 - 1993)

Il modello L si differenzia da quello precedente per l'adozione di un singolo faro trapezoidale all'anteriore, di un nuovo serbatoio dalle linee più filanti e da un posteriore decisamente più tondeggiante con relativo faro di dimensioni più ridotte. Il telaio viene ridisegnato e accorciato nella parte inferiore.




Modello L (1994 - 199) 

Pressochè identica al modello precedente. La nuova ZXR 400, quella che fu prodotta sino al 1999, si differenzia dal modello 93' solo per la colorazione della livrea e per una piccola rivisitazione del codino. Invariato tutto il resto.







COMPORTAMENTO IN PISTA

La Kawasaki ZXR 400 nella guida sportiva si lascia domare facilmente, la guida anche al limite è una vera delizia. Dai 5.000 giri in su la coppia entra in tutta la sua spinta ma senza strappi alle braccia o derapate improvvise. La 1° marcia risulta molto aggressiva come spinta, mentre le altre marce salgono in modo più tranquillo ed omogeneo. In staccata il peso contenuto della moto favorisce gli inserimenti in curva senza mettere in crisi ne telaio, ne ammortizzatori. Una volta inserita la moto in curva, la tenuta è molto buona e le linee si disegnano molto facilmente.

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